Per ottimizzare al meglio i costi delle loro flotte, le grandi aziende hanno deciso di seguire la via dell’internazionalizzazione. Un approccio sicuramente ambizioso per il quale occorre vincere sfide importanti e superare molte difficoltà. Ad un colosso come Coca Cola ci sono voluti due anni per rendere concreto il progetto internazionale voluto da Wim Buzzi, fleet manager europeo. Soltanto l’estate scorsa infatti è stato messo in atto il nuovo modello di gestione della flotta che coinvolge 4.600 veicoli che Coca Cola gestisce i sette differenti paesi europei. “Alla fine del 2000 – precisa Wim Buzzi di Coca Cola – ogni fleet manager aveva il suo modo di lavorare, la sua politica dei contratti e il proprio bagaglio di esperienza legato alle informazioni raccolta a livello locale. Da tre anni abbiamo introdotto cambiamenti sostanziali legati soprattutto all’esigenza di abbattere le emissioni di CO2 e la conseguente crescita di veicoli “verdi”. Ho iniziato a disegnare i contorni di questo progetto nella primavera del 2010, ma c’è voluto del tempo per costruire un’autentica unità d’intenti internazionale. L’obiettivo era quello di avere una visone complessiva del parco auto e mettere i vari fornitori di auto a noleggio in competizione tra loro senza creare monopoli pericolosi. Infatti in molti paesi era stata scelta la via dell’unica società di noleggio fornitrice e questa logica andava cambiata”.
Last modified: 25 Gennaio 2013