Mancava un Corso di formazione universitaria per fleet manager: la Fondazione Alma Mater dell’Università di Bologna (Unibo), A.I.A.G.A. ed Econometrica l’hanno realizzato nei mesi scorsi. Un’esperienza molto positiva, secondo il giudizio espresso dai 30 partecipanti, e che ha destato grande interesse, tanto che gli organizzatori, per soddisfare le molte richieste di partecipazione rimaste inevase, hanno deciso di riproporre il Corso anche nella primavera del 2013

 Si è conclusa il 7 dicembre 2012 la 1a edizione del Corso universitario di Formazione Permanente “Fleet Manager: sviluppo di capacità manageriali”, realizzato dalla Fondazione Alma Mater dell’Università di Bologna (Unibo), da A.I.A.G.A. (Associazione Italiana Acquirenti e Gestori di Auto Aziendali) ed Econometrica (società editrice di Auto Aziendali Magazine). Un concreto sostegno al corso è stato fornito da Arval Italia.

Negli ultimi anni la figura del fleet manager ha iniziato a ricoprire, all’interno degli organigrammi di gran parte delle imprese italiane, un ruolo fondamentale che necessita però di adeguata preparazione e che, assumendo sempre maggiore valore per le aziende, ha l’esigenza di percorsi formativi mirati. In questo senso è stato progettato e realizzato il Corso, la cui frequenza ha dato diritto al rilascio di crediti formativi universitari.

 

Fleet manager e formazione permanente
Il fleet manager, nelle attuali realtà aziendali, presidia un ambito di competenze piuttosto ampio. Deve conoscere prezzi, consumi ed emissioni degli autoveicoli per saper valutare e monitorare correttamente i costi di gestione della flotta, ma deve anche avere capacità manageriali specifiche per poter decidere strategie ed indirizzi della car policy. A lui spettano poi le scelte in tema di sicurezza e di sostenibilità ambientale dei veicoli a disposizione dei dipendenti ed il monitoraggio della soddisfazione dei driver. Infine, deve conoscere anche i processi aziendali per inserirsi al meglio nelle dinamiche competitive dell’impresa. Il ruolo del fleet manager, quindi, non può essere improvvisato o tanto meno considerato acquisito una volta per sempre. Ecco perché il corso è stato rivolto a giovani laureati in discipline economiche, ma anche a quanti, esercitando già la professione di fleet manager, hanno saputo cogliere il bisogno di aggiornamento che la dinamica innovativa di questo settore impone.

 

I contenuti del Corso
I contenuti delle lezioni hanno toccato temi quali la gestione tecnica, fiscale ed amministrativa dei parchi auto, le soluzioni per l’auto aziendale (acquisto in proprietà, leasing, noleggio a lungo termine, fleet management), la redazione del documento di Corporate Car Policy che precisa i criteri di utilizzo ed assegnazione ai dipendenti dell’auto aziendale. Altro tema affrontato nel Corso: la stretta connessione operativa tra ruolo del responsabile della flotta e la direzione risorse umane aziendale. Il fleet manager, con la propria professionalità e competenza, deve infatti supportare il direttore delle Risorse Umane nella realizzazione della Car Policy più adeguata, con l’obiettivo di armonizzare necessità di efficienza e necessità di motivazione. L’auto aziendale, infatti, è considerata sempre più un elemento motivatore per i dipendenti, oltre che un indispensabile strumento di lavoro per assicurare ai clienti dell’azienda servizi, assistenza, supporto tecnico e garantire funzioni fondamentali come distribuzione e vendita. Altro argomento trattato è stato quello della sostenibilità ambientale della flotta: è meglio un’auto ibrida, un’auto a doppia alimentazione (metano o gpl) oppure un’auto elettrica? Tra l’alimentazione a gas e quella elettrica, quale ha efficienza maggiore e permette di percorrere più chilometri a parità di costi? Per rispondere a queste e a tante altre domande, non poteva mancare una lezione dedicata alle auto ecologiche ed alle normative europee sulle emissioni nocive. Molto importante è la visione del fleet manager come partner strategico nella creazione di valore aggiunto d’impresa: il responsabile della gestione della flotta è considerato tradizionalmente un centro di costo, ma può diventare per l’impresa un vero e proprio centro di investimento, partecipe a pieno titolo della funzione manageriale e della costruzione di vantaggi competitivi sostenibili. Infine, grande spazio è stato dedicato allo studio del TCO (Total Cost of Ownership), dei costi di esercizio e della fleet balanced scorecard, una metodologia certamente innovativa per rappresentare e valutare più compiutamente i costi aziendali della flotta.

 

Questionario di fine Corso
Un questionario da compilarsi in maniera anonima consegnato nell’ultima lezione, ha permesso poi di valutare l’utilità e il gradimento del Corso. La maggior parte dei partecipanti ha giudicato: “buono” il Corso; centrati gli obiettivi; alto l’interesse e la partecipazione; adeguato, chiaro e comprensibile lo stile di comunicazione dei docenti; buona la valutazione sugli aspetti organizzativi. Il professor Angelo Paletta – constatando lo standard qualitativo del Corso e la partecipazione attiva e costante dei corsisti – ha affermato: “Siamo convinti che sia stata una prima edizione positiva e, con il bagaglio dell’esperienza didattica ed organizzativa fatta, pensiamo che presumibilmente nella primavera del 2013, potremo svolgere la seconda edizione del Corso per Fleet Manager, dando così la possibilità di partecipare anche ai molti che già ci hanno fatto pervenire le loro richieste”.

Anche Andrea Solari, vice direttore generale di Arval Italia, ha manifestato apprezzamento per il Corso Universitario per Fleet Manager in quanto “risponde in pieno al ruolo di expert advice che ci ha sempre contraddistinto e che, a nostro avviso, deve essere affiancato da una parallela crescita professionale di tutti i protagonisti del settore dell’auto aziendale, soprattutto dei fleet manager”.

La consegna dei diplomi ai partecipanti del Corso per Fleet Manager 2012 avverrà nella quanto mai idonea cornice della seconda edizione di Company Car Drive in programma all’Autodromo di Monza il 17 e 18 aprile 2013: sarà un altro momento di “community”, come auspicato dai corsisti, e una tappa importante nel percorso che A.I.A.G.A., Econometrica e Fondazione Alma Mater hanno intrapreso per accrescere la professionalità dei fleet manager italiani del presente e del futuro.

 

[box type=”bio”] Rilevazione sul Total Cost of Ownership
Ai corsisti è stato somministrato un breve questionario contenente domande relative al tipo di formazione scolastica acquisita negli anni (medie, superiori, università) e al metodo utilizzato in azienda per il calcolo del TCO. Dall’elaborazione dei dati è risultato che, sul totale dei 25 fleet manager presenti: 7 hanno formazione economica, 6 hanno formazione tecnica, 4 umanistica, 3 scientifica, 2 tecnica/economica, 1 scientifica/giuridica, 1 umanistica/economica, 1 giuridica. Inoltre, il 39,22% ha dichiarato di avere conoscenze tecniche automobilistiche, il 27,45% ha conoscenze economiche, il 19,61% contabili e il 13,72% giuridiche. Per 8 fleet manager il TCO della flotta delle aziende per cui lavorano viene calcolato a consuntivo. 11 fleet manager hanno risposto affermativamente alla domanda “Per la sua flotta vengono eseguiti calcoli del TCO a preventivo?”; di questi 11 solo 5 usano software per la determinazione del TCO. In 3 casi il software è acquistato (Leonardo, My Rent, Ib-InfoPMS); per i rimanenti, invece, è costruito all’interno dell’azienda. Infine, 22 fleet manager riterrebbero opportuno disporre di un software che permetta per un determinato modello di auto di calcolare preventivamente il TCO e di fare confronti economici tra le diverse soluzioni per disporre di un’auto (proprietà, noleggio l.t., leasing). [/box]

[box] Docenti e Guest Speakers

Flavio Brenna, dottore commercialista;

Alberto Cestaro, responsabile flotte di Audi Italia;

Davide De Giorgi, avvocato tributarista;

Massimo Guidetti, direttore del personale di Twinergy;

Fabio Leggeri, responsabile flotte di Volkswagen Italia;

Andrea Mazzini, responsabile risorse umane dell’istituto bancario Credem;

Ermanno Molinari, giornalista formatore, caporedattore di Auto Aziendali Magazine;

Angelo Paletta, docente di Economia aziendale all’Università di Bologna;

Gian Primo Quagliano, docente di Comunicazione all’Università di Bologna;

Michele Ricco, responsabile flotta elettrica di Enel;

Luca Salamina, responsabile del Corporate Vehicle Observatory di Arval;

Robert Satiri, responsabile dei servizi generali di Colacem;

Giovanni Tortorici, purchasing manager Barilla e presidente di A.I.A.G.A.[/box]

Last modified: 31 Gennaio 2013